Viaggio a volo d’uccello sull’antica città di Cosa
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Il 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, il Museo Archeologico Nazionale e Antica Città di ha presentato sui canali social una ripresa aerea dell’antica città di Cosa, realizzata con un drone dalla Florida State University, per sottolineare l’importanza della posizione geografica nella scelta di un insediamento.
La conquista da parte dei romani della città etrusca di Vulci portò alla fondazione della colonia di diritto latino denominata Cosa Volcentium, edificata ex novo su un promontorio nei pressi dell’attuale Orbetello, a 114 m slm, in una posizione topograficamente rilevante per il controllo del territorio appena vinto. La fondazione della colonia implicò una complessa organizzazione urbanistica e territoriale e l’assegnazione della terra, suddivisa in centurie, ai nuovi coloni.
In posizione prominente, su uno dei due picchi dominanti la costa, che contraddistinguono il promontorio di Cosa Ansedonia, intorno al 150 a.C., verrà edificato il monumentale tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva, visibile anche a grande distanza, con le sue pareti perimetrali ancora oggi conservate per 7-9 m di altezza.
Ma prima del Capitolium, nell’area dove sorgerà la cella di Giove gli archeologi hanno trovato una superficie quadrangolare ritagliata nella roccia e una profonda fenditura naturale con tracce di cenere e materiale vegetale carbonizzato. La piattaforma non è orientata secondo i punti cardinali, né secondo i principali assi stradali cittadini. Sembra invece tenere conto degli orizzonti visivi, legati alle caratteristiche naturali del luogo che spaziano dall’Argentario a Capalbiaccio, alle Formiche di Burano a Talamone, fino all’intera città di Cosa.
Un campo di osservazione privilegiato del cielo e della terra, un Templum e un Auguraculum, il cuore religioso della nuova comunità, dove gli auspices erano in grado di leggere il volo degli uccelli e di programmare lo scorrere della vita quotidiane e le grandi scelte civili, istituzionali e politiche.
Nella ripresa aerea possiamo apprezzare l’ampia visuale che si gode dal promontorio e la posizione del Capitolium, che continuerà a svolgere il ruolo di fulcro religioso della comunità in origine rivestito dall’Auguraculum. Notevoli anche l’oliveto storico e la macchia mediterranea di grande valore naturalistico che integra la visita al sito archeologico.
In attesa di tornare a visitare il museo e l’area archeologica di persona potrete inoltre continuare a scoprirli sui profili social seguendo il progetto #allascopertadicosa @archeocosa
Il viaggio alla scoperta di Cosa continua…
Testi e video: M. A. Turchetti
Riprese aeree Florida State University (gentile cortesia A. De Giorgi)
Fotografie: Archivio Cosa (P. Nannini, M.A. Turchetti, UniFi, Florida State)
Planimetria Arx tratta da F.E. Brown, L. Richardson, E. Hill Richardson, Cosa II. The temples of the Arx, Memoirs of the American Academy in Rome, 1960.
Disegni ricostruttivi rielaborati da F.E. Brown, L. Richardson, E. Hill Richardson, Cosa II. The temples of the Arx, Memoirs of the American Academy in Rome, 1960; MAAM Guida, a cura di M. Celuzza, Arcidosso 2017.
Museo Archeologico Nazionale e Antica Città di Cosa
Via delle Ginestre snc Orbetello – Fraz. Ansedonia – GR