Firenze – Villa medicea della Petraia. Incontro sulla mostra “La stanza dei modelli. Sculture restaurate dal Museo Ginori” alla Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino e nuove visite guidate.
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Venerdì 1 aprile alle 17.30 nella Sala Meucci dell’edificio dove il Marchese Carlo Ginori nel 1737 fondò la storica Manifattura di porcellane di Doccia, oggi sede della nuova Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino, Marco Mozzo, Giulia Coco e Giulia Basilissi presentano con Andrea di Lorenzo, Livia Frescobaldi e Rita Balleri la mostra “La stanza dei modelli”. Sculture restaurate dal Museo Ginori, in corso alla Villa medicea La Petraia fino al 21 giugno.
Le visite guidate alla mostra proseguono poi mercoledì 6 aprile alle 10.30, a cura di Rita Balleri e Oliva Rucellai e mercoledì 20 aprile alle 10.30 a cura di Giulia Coco.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria a segreteria@museoginori.org
L’esposizione presenta un significativo nucleo di modelli in gesso, terracotta e cera acquisiti dal marchese Carlo Ginori negli anni Quaranta e Cinquanta del Settecento che da secoli convivono con le porcellane della manifattura di Doccia appena celebrate nel Padiglione Italia di Expo Dubai 2020 nella mostra temporanea “Splendore Terreno / Earthly Splendour – Porcellane e maioliche dalla Manifattura Ginori” patrocinata dal MiC con la curatela e l’organizzazione di Stefano Casciu.
Già dai primi anni la qualità della produzione della manifattura attirò illustri visitatori di passaggio a Firenze, e nella Villa di Doccia si avviarono lavori per la creazione di spazi di rappresentanza. Il salone della villa fu affrescato nel 1754 da Vincenzo Meucci, con scene allegoriche dipinte nelle lunette che raffiguravano le varie fasi della fabbricazione della porcellana. In tale spazio era esposto il meglio della produzione.
Nel 1864 all’interno della manifattura fu poi inaugurato il museo di Doccia, dove erano esposte le produzioni antiche e moderne in ordine gerarchico, dalle più umili come le stufe e le terre grezze, fino alla galleria del Meucci con i prodotti artistici. In facciata, ai lati dell’ingresso dei “Musei” furono collocati tondi di ispirazione robbiana con i busti di Leonardo da Vinci, Luca della Robbia, Benvenuto Cellini, Donatello, Raffaello Bernard Palissy, Michelangelo e Sandro Botticelli individuati come numi tutelari della manifattura e riferimento ideale per i suoi artefici.
Nel 1893, quando il processo di industrializzazione era ormai ad uno stadio avanzato, Doccia produceva circa quattro milioni di pezzi l’anno; dopo la fusione nel 1896 con la milanese Richard e la nascita di una nuova identità, la Richard-Ginori, l’espansione industriale venne ancora accentuata.
Nel 1958 lo storico stabilimento di Doccia, ormai inadeguato alle esigenze produttive e logistiche in continua evoluzione, venne abbandonato a favore del vicino impianto di Sesto Fiorentino, inaugurato nel 1950. Nel 1965 anche il museo lasciata la sede di Doccia, inaugurò la nuova sede adiacente allo stabilimento.
Firenze – Villa medicea della Petraia