Presentazione del Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana 10/2014
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Il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo ospita sabato 27 febbraio alle ore 16.30 la presentazione del Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. La pubblicazione descrive con saggi e notizie, l’attività di tutela e di ricerca svolta sul territorio regionale dalla Soprintendenza: scavi, ricognizioni, restauri, progetti di riordino di archivi, esposizioni e pubblicazioni. L’occasione per la prima presentazione del Notiziario fuori dalla sede istituzionale fiorentina è offerta dal decennale della rivista e rappresenta per la città di Arezzo un’opportunità di conoscenza delle più recenti acquisizioni in campo archeologico. Interverranno Stefano Casciu (Direttore del Polo Museale della Toscana), Andrea Pessina (Soprintendente Archeologia della Toscana), Giovannangelo Camporeale (Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona, Vice Presidente dell’Accademia “La Colombaria”, Accademico dei Lincei) e Giuseppe M. Della Fina (direttore scientifico della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” di Orvieto e docente di Etruscologia e Archeologia Italica presso l’Università degli Studi dell’Aquila).
“Il Notiziario della Soprintendenza taglia il traguardo della sua decima edizione in un momento di profondo cambiamento della struttura del MiBACT e, di conseguenza, delle modalità con cui ricerca, tutela e valorizzazione dei beni archeologici verranno sviluppate nei prossimi anni nel nostro Paese.
Dopo una complessa e travagliata gestazione, la nuova riforma del Ministero, varata alla fine del 2014 ma approdata solo ad agosto di quest’anno alla sua fase operativa, introduce tra le molte radicali novità la divisione di competenze tra le soprintendenze, alle quali resta la tutela del patrimonio, e i musei, ai quali viene invece affidata la missione della valorizzazione.
È una scelta di cambiamento radicale, che produrrà una grande metamorfosi delle nostre strutture museali e per molti versi impoverirà l’attività di entrambi gli istituti, soprintendenze e musei, interrompendo quel ciclo fino ad oggi unico e quasi naturale che partiva dallo scavo archeologico per concludersi con l’esposizione dei reperti e la pubblicazione dei risultati.
A ciò si aggiunga il rischio di creare due diverse figure di archeologo, in molti casi ben distinte per carriera, e cioè il Funzionario che tra grandi difficoltà opera sul campo e il Conservatore impegnato – almeno speriamo – nella cura delle collezioni e – ne siamo maggiormente certi – nella realizzazione di “eventi” espositivi. Vi è così l’indubbio rischio di disarticolare ulteriormente le strutture del MiBACT sul territorio e di aggiungere una nuova frattura a quella che già divide la periferia da un centro che pare a volte molto lontano.
In questa situazione riaffiora però alla mente l’aforisma di Winston Churchill, secondo cui è vero che «non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare» e l’esito positivo o meno di questo cambiamento dipenderà anche da tutti noi, dalle capacità di guardare oltre alcune oggettive difficoltà del presente, memori della missione assegnataci di salvaguardia di un patrimonio culturale che è stato messo a fondamenta della Costituzione del nostro Paese.
Ma se maggiore attitudine al cambiamento e nuovi modi di operare ci vengono oggi richiesti, è però allo stesso tempo importante sottolineare e ribadire anche quanto deve invece continuare nel solco di una consolidata tradizione che non ha smarrito gli obiettivi fondamentali della tutela e l’importanza a tal fine della conoscenza.
Da questo punto di vista, la pubblicazione del Notiziario mi sembra riassumere e condensare quanto sopra auspicato.
La struttura del volume ripete la formula ormai tradizionale delle due sezioni principali, quella dedicata ai “saggi” e quella, più cospicua, di “notizie”. Anche in questo numero, come nei precedenti, una semplice scorsa dell’indice dà la misura della imponente mole di lavoro e ricerca svolta sul territorio. Colpisce anche la consueta varietà del tipo di interventi (scavi, ricognizioni, restauri, progetti di riordino di archivi, esposizioni, pubblicazioni …) e, aspetto sempre da sottolineare per la sua importanza, la sinergia tra ricercatori di varia provenienza e affiliazione: dai nostri uffici, dall’Università, dalle associazioni, dalle amministrazioni locali, dal mondo dei professionisti e dei ricercatori indipendenti, tutti accomunati dall’obiettivo di contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico.
Da questo punto di vista, nessun cambiamento pare dunque necessario.
Mi sento infine obbligato a ringraziare quanti hanno in vario modo contribuito alla nascita del presente volume sia con la loro attività scientifica che con la faticosa cura redazionale dei contributi.
Credo infine di interpretare sentimenti ed emozioni di tutto il personale di questa Soprintendenza dedicando idealmente il decimo numero del Notiziario a Laura, la cui improvvisa scomparsa ci colpisce proprio mentre questo volume vede la luce.”
Andrea Pessina
Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana