Pistoia – Fortezza di Santa Barbara
Da martedì a sabato ore 8.30 - 13.30.
2a e 4a domenica del mese ore 8.30 - 13.30.
1° e 3° lunedì del mese 8.30 - 13.30.
Ingresso gratuito
La Fortezza medicea di Santa Barbara costituisce un esempio significativo dell’architettura militare del Cinquecento, attorno alla cui realizzazione si intrecciano i nomi di Nanni Unghero, del Sanmarino e di Bernardo Buontalenti.
La costruzione della fortezza pistoiese si colloca nel quadro della politica territoriale di Cosimo I, ma le sue origini sono precedenti e risalgono ai primi decenni del Trecento, durante il dominio della Repubblica fiorentina; di questa stagione sono ancora ben leggibili alcuni elementi -come la grande torre centrale con funzioni di mastio- poi inglobati nella costruzione rinascimentale.
La nuova fortificazione fu iniziata nel 1543, per volere di Cosimo I, da Giovanni d’Alessio d’Antonio, detto Nanni Ungaro, e poi proseguita da un altro grande ingegnere militare del Cinquecento, Giovanni Battista Bellucci, detto il Sanmarino, ai quali si deve la definizione del quadrilatero interno, con i fronti bastionati articolati dai puntoni con le cannoniere.
Pochi decenni dopo, lo stesso Cosimo I affidò a Bernardo Buontalenti l’ampliamento della fortezza, che realizzò un grande bastione che rinserra la precedente fortezza; l’addizione buontalentiana ingloba planimetricamente il quadrilatero di Nanni Ungano, saldandosi alle mura della città e ponendo la preesistente fortezza su una specie di piedistallo, una vera e propria piazzaforte.
Dalla metà del Seicento, la fortezza pistoiese conoscerà un lento e graduale declino, per divenire poi caserma e carcere militare, ricorrendo infine nelle pagine più tragiche della vita cittadina. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, vi furono fucilati quattro giovani pistoiesi.
Il Complesso Monumentale della Fortezza di Santa Barbara è uno dei luoghi le cui vicende sono maggiormente legate alla storia del Risorgimento pistoiese. La torre centrale della Fortezza, che ha costituito la prigione in cui sono stati rinchiusi i patrioti pistoiesi tra 1848-1850, conserva graffiti, scritte e disegni in carboncino nero e sanguigna rossa realizzati dai patrioti imprigionati.
Una lapide ricorda la fucilazione di Attilio Frosini, patriota pistoiese giustiziato dagli austriaci il 29 giugno 1849.
Tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso è stato compiuto il restauro della imponente struttura fortificata, ad opera della Soprintendenza di Firenze.
Mostra permanente: Fortezza d’acqua. L’energia idraulica nella storia dell’uomo
In occasione delle Giornate europee del Patrimonio la Fortezza di S. Barbara ha inaugurato la mostra “Fortezza d’acqua. L’energia idraulica nella storia dell’uomo” nata dall’integrazione del progetto Disegni d’acqua, promosso in occasione di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno con l’allora Soprintendenza Archeologia della Toscana e il Dipartimento di Geografia avanzata dell’Università degli Studi di Firenze, con il progetto Il mulino romano di Larciano della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. La mostra permanente è visitabile gratuitamente negli orari di apertura della Fortezza.
La storia di Pistoia, dei suoi uomini e delle sue terre s’intreccia da sempre infatti con la storia delle sue acque. Lungo la linea del tempo, che va dal pleistocene ad oggi, troviamo traccia di alcuni significativi eventi, momenti che hanno segnato l’avvio di nuove fasi, lasciando segni profondi nel paesaggio.
L’idea intorno alla quale nasce la mostra è il ruolo che l’acqua ha avuto nel trasformare il territorio definendo, nel lunghissimo arco temporale che va dal pliocene a oggi, le scelte insediative e produttive, lasciando tracce visibili nel paesaggio. La pianura pistoiese assume qui il valore di caso esemplificativo di un percorso naturale e storico che accomuna la Toscana e la media valle dell’Arno. Il percorso espositivo intende evocare i tratti salienti delle trasformazioni del territorio, con particolare attenzione alla piana pistoiese che è stata, di fatto, “disegnata” dalle acque, quelle dell’antico lago, dei corsi d’acqua che l’hanno colmata con le proprie alluvioni, dei canali e delle gore costruiti dall’uomo. Il racconto sarà condotto attraverso pannelli descrittivi, cartografie, fotografie, cui si aggiungeranno affascinanti realizzazioni multimediali.