Apertura straordinaria del Museo di San Marco
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Fra Girolamo Savonarola ritorna nel convento di San Marco, dove fu eletto priore il 16 maggio 1491 e dove fu catturato la sera dell’8 aprile 1498, per poi finire giustiziato in Piazza della Signoria il 23 maggio di quell’anno, con la lettura scenica del testo di Vincenzo Arnone “Gentilissima mia signora madre. Lettere di Girolamo Savonarola alla madre“, interpretato da Adele Scuderi e Sergio Amato, accompagnati al violoncello da Chiara Remorini, domenica 22 maggio alle 11, nel Chiostro di San Domenico.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Direzione regionale musei della Toscana e l’Associazione CAU in occasione del recente riallestimento del Quartiere del Priore al Primo Piano del Museo.
Con “Gentilissima mia signora madre” l’autore ricrea e rielabora in stile arcaico l’epistolario di Savonarola, entrando nelle pieghe della vita personale e comunitaria del frate domenicano, ma anche in quella religiosa, politica e sociale della Firenze di fine Quattrocento, in modo particolare dell’anno 1492, quando muore Lorenzo de’ Medici e la città intera sembra turbata, come orfana di una guida e di un personaggio. Il tutto è avvolto in un alone di mistero, ma anche di grande dignità morale. L’epistolario rappresenta l’aspetto più umano e intimo che percorre i sentimenti del celebre figlio verso la madre, abitante a Ferrara, che ne intuiva le grandi inquietudini senza riuscire però a coglierne la portata drammatica, fino al tragico epilogo.Alla voce strettamente personale dell’epistolario, Arnone aggiunge quella popolare e forte di un Cronista che, nel 1560, rivolto a un pubblico in piazza, inizia a narrare: “… abitatori di Fiorenza, rammentate l’historia di fra Hieronimo da Ferrara … Or sono passati dieci e più lustri … Ero un pargolo, quell’anno 1498…”.
«La lettura del testo, struggente e drammatico al tempo stesso, di Vincenzo Arnone – sottolinea Angelo Tartuferi, Direttore del Museo di San Marco – rimarca la rilevanza assoluta della figura e della memoria di Girolamo Savonarola per il Museo di San Marco, nella giornata che precede la ricorrenza del 23 maggio in cui si svolse il suo supplizio, nell’anno 1498», evidenziando così il valore artistico, commemorativo e religioso dell’iniziativa, che conferma, una volta di più, l’importanza del Museo di San Marco come luogo della memoria e dello spirito dove l’arte, la vita e le opere degli artisti antichi e contemporanei si intrecciano e si rafforzano reciprocamente.
L’iniziativa è compresa nel biglietto d’ingresso del museo, per partecipare è necessaria la prenotazione al numero: 055 0882000
Vincenzo Arnone, sacerdote-scrittore, è autore di vari volumi di carattere narrativo e saggistico; ha pubblicato inoltre due volumi in cui ha raggruppato i suoi testi teatrali (tutti rappresentati a Firenze e altrove): La notte di Arzamas, recitazione tolstoiana, con prefazione del Cardinale Gianfranco Ravasi e di Mario Luzi, 2009; e Come Dio si muove sul palcoscenico, 2013.
L’ultimo suo Testo teatrale, La Figlia del vento, è stato rappresentato il 12 novembre 2021 da Silvia Budri, nella Chiesa romanica San Nicola della Valle dei Templi di Agrigento, mentre l’ultimo suo romanzo, La Saga dei Tomasi, è stato pubblicato cinque mesi fa.
Firenze – Museo di San Marco