Direzione regionale musei della Toscana

Cerreto Guidi (FI) – Villa medicea di Cerreto Guidi. Il vino nell’antica tradizione toscana


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Cerreto Guidi 18 novembre 2018-1

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Domenica 18 novembre 2018, ore 16. Una conferenza a cura di Giovanni Cipriani.

Il legame tra la dinastia medicea e il “succo” della vite è documentato in vari testi letterari ed opere architettoniche: per i Medici non fu solo un alimento ma un bene e un simbolo.
Per i Medici, già mercanti e banchieri, il vino, fu dunque un dono, fu alimento, merce e ricchezza. Si dice che dai tempi del saggio capostipite Cosimo il Vecchio fino allo sfortunato Gian Gastone, il vino preferito a casa Medici fosse quello prodotto nella zona del Chianti. I vini di provenienza da tali zone si bevevano prima a Palazzo di Via Larga, poi a Pitti e ancora nelle ville medicee del contado.
Il Chianti è una delle glorie di Firenze e rispecchia il vero carattere della città: asciutto e severo, nemico delle sdolcinature, ricco di spirito, di humour pungente, ma guardingo.
Diceva Geno Pampaloni, il critico letterario nato in Maremma ma di civiltà fiorentina: “Il Chianti è un vino che incute rispetto, ci vuole una certa frequentazione perché dia confidenza. È un vino intimamente fiorentino, anche se in parte nasce nel Senese. Sa di case-torri medioevali, di mura merlate, di pietra serena o addirittura basaltina”.
Il 24 settembre del 1716 Cosimo III de’ Medici, sesto granduca di Toscana, emise un bando in base al quale veniva stabilita una severa normativa per la produzione ed il commercio dei vini realizzati nei suoi possedimenti. Il documento, noto come “Bando Mediceo”, costituisce uno degli atti più importanti di Cosimo III.
Cosimo III regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723, fu il regno più lungo nella storia della Toscana. Nel settore vitivinicolo è stato senz’altro un legislatore che ha saputo guardare al futuro, comprendendo l’importanza del vino e del suo legame col territorio.