Direzione regionale musei della Toscana

Chiusi (SI) – Museo nazionale Etrusco. “Chiusi prima di Porsenna, la necropoli regale di Poggio Gaiella “


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08.03.2019 -Chiusi prima di Porsenna A.Maggiani

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Venerdì 8 marzo 2019, ore 18,  per il nuovo appuntamento della rassegna  “L’eredità culturale sostenibile” il  Museo nazionale Etrusco presenta “Chiusi prima di Porsenna, la necropoli regale di Poggio Gaiella” una conferenza di Adriano Maggiani, in collaborazione con Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, Comune della Città di Chiusi, Banca Valdichiana Chiusi. Ingresso gratuito per la  #settimanadeimusei

Sul finire degli anni ’30 del XIX secolo Pietro Bonci Casuccini decise di mettere a coltura la porzione dei suoi terreni che includeva il boscoso rilievo di Poggio Gaiella.

I lavori portarono alla luce strutture tombali collegate da insoliti cunicoli scavati nel cuore della collina che suscitarono fin da subito grande interesse nel mondo accademico, perché paragonati al labirinto che, secondo le fonti antiche, era all’interno del mausoleo del re Porsenna.

Oltre ad Emil Braun, che nel 1841 scriveva: “Il laberinto di Porsenna comparato coi sepolcri di Poggio Gaiella ultimamente dissotterrati nell’agro chiusino” la documentazione dell’epoca consta di parziali descrizioni e relazioni ad opera di L. Gruner, J. A. Feuerbach, G. Abeken, G. Dennis, G. Micali, e del canonico Luigi Dei, membro di un’antica famiglia appartenente alla nobiltà chiusina, che a partire dal 1840 si occupò degli scavi.

Dopo le indagini  della Società Colombaria nel 1859 e alcuni ritrovamenti fortuiti degli anni ‘40 del del ‘900, gli scavi vengono ripresi dall’allora Soprintendenza alle Antichità d’Etruria, con Guglielmo Maetzke nel 1953, Clelia Laviosa tra il 1961-62 e Anna Rastrelli negli anni ’90, cui si deve una sintesi preliminare delle ricerche.

Il tumulo di Poggio Gaiella con un diametro originario calcolato attorno ai 90 m e la metà superiore creata artificialmente con terreno di riporto, costituisce un monumento imponente ben visibile a distanza, vero e proprio simbolo di potere per la famiglia titolare delle tombe più antiche, che doveva controllare le vie di comunicazione limitrofe.

Nonostante le numerose depredazioni sin da epoca romana, i sepolcri hanno restituito una grande quantità di reperti, solo in parte esposti al pubblico, tra cui spiccano sculture in pietra fetida. vasi in bucchero, vasellame di importazione, anche greco-orientale.

La presenza di questi materiali, di pregio regale, consente  di ricostruire uno spaccato della storia di Chiusi e del suo territorio dal punto di vista sociale, culturale, economico e commerciale anche in riferimento ai decenni immediatamente precedenti al regno di Porsenna.

Museo nazionale Etrusco – Chiusi (SI) 
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Via Porsenna, 93  53043 Chiusi (SI) 
Tel. 0578 20177