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Firenze – Cenacolo di Andrea del Sarto. L%u2019Homme Armé “Concerti al Cenacolo” Musica antica nell%u2019area metropolitana fiorentina


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Homme Armè - Concerti al cenacolo 2018

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Prosegue sabato 10 novembre, alle 18, nella sua sede tradizionale, la suggestiva sala del magnifico affresco dell’Ultima cena di Andrea del Sarto (1511-1527 ca.) nel Cenacolo di San Salvi, l’edizione 2018 dei “Concerti al Cenacolo” Musica antica nell’area metropolitana fiorentina dell’Associazione L’Homme Armé, la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana.  

Il terzo concerto della rassegna “Chi desia di saper che cos’è Amore” Arie e madrigali di Francesca Caccini, eseguito dall’Ensemble L’Homme Armé Elena Cecchi Fedi, soprano solista, Alfonso Fedi, clavicembalo, Francesco Tomei, viola da gamba, Luigi Cozzolino, violino, Gian Luca Lastraioli, chitarra, tiorba e direzione, è dedicato alla figlia di Giulio Caccini e presenta una selezione di brani composti da Francesca Caccini, vera protagonista al femminile della vita musicale fiorentina dei primi decenni del Seicento.

Cantante di straordinaria abilità (vera “diva” ante litteram, la sua voce veniva paragonata a quella di un usignolo) Francesca si distinse anche come raffinata, intelligente, appassionata e profonda compositrice.

Nata a Firenze nel 1587, figlia d’arte (il padre, Giulio Caccini, fu una figura chiave nella nascita del “nuovo” stile musicale secentesco), Francesca si trovò sin da bambina immersa nella cultura musicale del proprio tempo e divenne, grazie agli insegnamenti del padre, esperta nelle arti del canto e della composizione nonché provetta suonatrice di liuto, chitarra, arpa e clavicembalo.

Bambina prodigio, nata col cognome – Caccini – della predestinata e forte di un talento musicale straordinario, Francesca sarebbe rimasta, salvo qualche breve interruzione, dal 1607 al 1641 al servizio della famiglia Medici in qualità di cantante, insegnante e compositrice: tali erano la stima e la reputazione delle quali godeva, che nel 1620 “la Cecchina” risultava essere il musicista con il salario più alto tra tutti quelli in sevizio presso la corte fiorentina. I compiti di musicista di corte prevedevano che Francesca cantasse in occasione degli Uffici della Settimana Santa e in occasione dei ricevimenti dati dal Granduca e dalla Granduchessa e che insegnasse canto alle principesse e alle altre dame di corte.

Francesca Caccini è stata la prima donna nella storia a comporre un’opera, La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina. Sul versante cameristico, floridi esempi dell’arte e dello stile della Caccini sono invece tramandati con le arie, le canzonette e i madrigali contenuti nel suo Primo libro delle Musiche che venne stampato a Firenze nel 1618. Il libro comntiene 36 composizioni, suddivise in “spirituali” e “temporali”. Da questo libro sono tratti tutti brani eseguiti in questo concerto: essi sono dunque con certezza alcuni di quelli che Francesca eseguì durante le sue performances cameristiche, sia sacre che profane, offerte alla corte medicea. Nelle sue arie Francesca mette in mostra tutte le sue capacità di compositrice: spettacolari passaggi di virtuosismo canoro nei brani di ispirazione profana e meditative linee melodiche nelle arie spirituali.

In vita, la Caccini si guadagnò una immensa reputazione. Come già detto, fu una vera “diva” e, come tale, suscitò nel pubblico ammirazione quasi fanatica. Nei suoi viaggi e soggiorni musicali lontano dalla natìa Firenze (Roma, Milano, Parigi…), Francesca venne sempre “artisticamente” corteggiata e “tentata” con l’offerta di contratti economicamente vantaggiosissimi, finendo tuttavia per tornare sempre al “suo” servizio fiorentino.

Scarse, e contrastanti, sono le notizie sulla sua personalità di donna: un contemporaneo ne parlava infatti come di “una donna fiera e irrequieta” mentre altri, come il poeta Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ben la conobbe, la descrissero come “sempre graziosa e generosa”. Francesca doveva essere comunque una donna di grande avvenenza: si conserva oggi presso il palazzo Rospigliosi di Pistoia un medaglione marmoreo che ne ritrae il bel volto. Il medaglione è circondato da un’eloquente iscrizione didascalica – Cechine Pulchritudinis Immortalitati – che non lascia dubbi in merito alla bellezza della celebre “Cecchina”. Francesca Caccini morì nel 1641. In tempi recenti le è stato dedicato un cratere di 38 km di diametro sul pianeta Venere.

sabato 10 novembre, ore 18

Chi desia di saper che cos’è Amore
Arie e madrigali di Francesca Caccini

Ensemble L’Homme Armé
Elena Cecchi Fedi, soprano solista
Alfonso Fedi, clavicembalo
Francesco Tomei, viola da gamba
Luigi Cozzolino, violino
Gian Luca Lastraioli, chitarra, tiorba e direzione
musiche di
Francesca Caccini

BIGLIETTERIA un’ora prima dello spettacolo. Biglietto intero euro 12, ridotto euro 7

Informazioni, prenotazioni e tutto il programma della rassegna www.hommearme.it  055 695000 informazioni@hommearme.it

Cenacolo di Andrea del Sarto 
Via di San Salvi 16, 50135 Firenze
Tel. 055 2388603