“FloReMus” Festival Internazionale di Musica Rinascimentale dell’Associazione L’Homme Armé.
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Prosegue la collaborazione della Direzione regionale musei della Toscana del MiC e dei due luoghi identitari e significativi come il Museo di San Marco e il Giardino della Villa medicea di Castello, con l’Associazione L’Homme Armé per la nuove edizione del Festival di musica rinascimentale FloReMus, il primo festival interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento organizzato nella città che ha maggiormente influito sulla cultura rinascimentale nelle sue varie declinazioni artistico-visive, letterarie, musicali, filosofiche, scientifiche e politiche.
I concerti serali tornano giovedì 7 settembre alle 21.15 al Museo di San Marco nella biblioteca monumentale di Michelozzo con “Mirate gli atti” Hommage a Tarquinia Molza, “l’Unica” eseguito da Giovanna Baviera mezzosoprano, viola da gamba e direzione artistica, Alberto Allegrezza tenore, flauto dolce e Michele Vannelli clavicembalo.
Sabato 9 settembre alle 9.30 il Giardino mediceo di Castello sarà protagonista di “Una conversazione sul e nel giardino rinascimentale” a cura di Mario Bencivenni. Ingresso gratuito
Il giardino della Villa medicea di Castello voluto da Cosimo I che aveva incaricato del progetto il Tribolo costituisce un punto di arrivo del giardino di delizia del primo Rinascimento e un importante incunabulo per i giardini tardo rinascimentali e manieristi. A Firenze costituisce un modello fondamentale e la prova generale dei progressi del cultu hortorum che permetterà pochi anni dopo ad Eleonora di Toledo di avviare la straordinaria impresa del giardino di Boboli. Per questo una conversazione “itinerante” in hortu Castelli forse costituisce un’occasione straordinaria per unire parole e concetti a immagini che non hanno bisogno di slide ma si affidano alle epifanie sensoriali che un giardino di delizia è capace di manifestare a chi lo “abita”.
Programma dettagliato e prenotazioni consigliate per tutte le iniziative: www.hommearme.it
Il programma dei concerti nei musei della Direzione regionale musei della toscana
Giovedì 7 settembre 2023 ore 21.15
Biblioteca di Michelozzo, Museo di San Marco, Piazza San Marco, Firenze
MIRATE GLI ATTI
Hommage a Tarquinia Molza, “l’Unica”
Alberto Allegrezza tenore, flauto dolce
Michele Vannelli clavicembalo
Giovanna Baviera mezzosoprano, viola da gamba e direzione artistica
Biglietti interi € 15
Due persone prenotate insieme € 25
Ridotto € 8 (studenti di scuole di musica e conservatori, giovani fino a 30 anni, adulti sopra i 65 anni)
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L’8 dicembre 1600 il Senato romano concesse alla poetessa, intellettuale e musicista modenese Tarquinia Molza (1542 – 1617) la cittadinanza onoraria, riconoscendole il titolo di “Unica”: era la prima donna a mai avere ricevuto una tale onorificenza, attribuitale, secondo il decreto del Senato, in onore dei suoi straordinari meriti artistici e intellettuali.
Oltre che per la sua vasta produzione letteraria, oggi in gran parte persa, Tarquinia Molza era celebre per le sue doti musicali e per la sua impareggiabile abilità nell’accompagnare il proprio canto con uno strumento. Le abilità musicali e letterarie la condussero, negli anni successive alla morte di suo marito Paolo Porrino, alla corte di Alfonso II d’Este a Ferrara, dove ebbe un ruolo di grande importanza nella formazione del concerto delle dame: inoltre, in questo periodo vennero musicati vari dei suoi componimenti poetici.
I versi di Tarquinia Molza costituiscono una parte centrale del programma: essi appaiono sia musicati da Palestrina (Eran le vostre lagrime), Marc’Antonio Ingegneri (Mirate gli atti, sonetto sulla morte imminente del marito) e Giovan Leonardo Primavera (La luce occhi miei lassi) che recitati sopra un’aria da sonetto (Nella dolce stagion, Qual vite al campo sola, Dopo l’aspra partita, O quante volte mi ritorna).
Le testimonianze sulle abilità musicali della Molza costituiscono l’altro pilastro del programma. Francesco Patrizi, nel suo trattato incompiuto del 1577 L’Amorosa Filosofia descrive come, dopo la formazione e il riconoscimento delle doti letterarie, si fosse ‘scoperto’ nella Molza un talento musicale straordinario. Dopo un periodo di apprendimento in segreto, ed una volta ottenuto il permesso da Porrino di poter ricevere un’educazione musicale, la Molza guadagnò molto presto la fama di essere una musicista d’eccellenza, capace non solo di accompagnarsi al liuto e alla viola, ma anche, almeno secondo il Patrizi, di padroneggiare contrappunto e teoria musicale—doti collegate fino ad allora quasi esclusivamente all’attività musicale maschile—a tal punto da essere ritenuta per certi aspetti non solo paragonabile ma superiore ai musicisti uomini appartenenti al suo stesso ambiente musicale.
L’altra caratteristica lodata della Molza era la sua voce, sia per il colore che per la sua abilità di condurla con gusto ed intelligenza musicale. La centralità della voce sola è alla base della scelta di rielaborare i madrigali a quattro, cinque e sei voci presenti all’interno del programma. I brani a voce sola e viola come Il dolce sonno di Giaches de Wert sono intavolature, nelle quali le voci inferiori del madrigale sono suonate dalla viola da gamba per accompagnare la voce superiore cantata. Nei madrigali di de Macque (Mentre mia stella miri), Ingegneri (Mirate gli atti) e Luzzaschi (Invide siepi) invece, le cinque o sei voci sono intavolate per due voci soliste, viola da gamba e cembalo. Parte integrale di queste rielaborazioni dei pezzi polifonici sono le diminuzioni e gli abbellimenti, ispirati alla prassi ferrarese di fine secolo codificata nella raccolta per uno, due e tre soprani del 1601 di Luzzasco Luzzaschi, da cui sono tratti due brani a voce sola, Aura Soave e O primavera.
Programma
Tarquinia Molza (1542 – 1617) – Nella dolce stagion
Giovanni de Macque (1548 – 1614) – Mentre mia stella miri
Giovanna Baviera (*1988) – Hor ch’el ciel e la terra
Luzzasco Luzzaschi (1545 – 1607) – Canzon decima a quattro
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Luzzasco Luzzaschi O Primavera
G.P. da Palestrina (1525 – 1594) – Eran le vostre lagrime
Ercole Pasquini (1550 – 1619) –Toccata
Orazio Vecchi (1550 – 1605) – Mentre mia stella miri
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Felice Anerio (1560 – 1614) – Gagliarda settima
Luzzasco Luzzaschi – Aura Soave, Deh non cantar
Felice Anerio – Gagliarda decima
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Giaches de Wert (1535 – 1596) – Il dolce sonno
Tarquinia Molza – Qual vite al campo sola
Marc’Antonio Ingegneri (1535 – 1592) – Mirate occhi miei lassi
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Tarquinia Molza – Dopo l’aspra partita
Giovanna Baviera – Diminuzioni su Cara la vita mia di Giaches de Wert
Luzzasco Luzzaschi – Invide siepi , Ricercar primo
Felice Anerio – Gagliarda Undicesima sopra Susanna
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Tarquinia Molza – O quante volte mi ritorna
Giaches de Wert – Era il bel viso suo
Giovan Leonardo Primavera (1540 – 1585) – La luce occhi miei lassi
Sabato 9 settembre 2023, ore 9.30
Giardino della Villa medicea di Castello
Una conversazione sul e nel giardino rinascimentale
a cura di Mario Bencivenni
Firenze – Museo di San Marco Firenze – Giardino della Villa medicea di Castello
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