“Gli sguardi femminili sulle donne dell’antichità” per il Festival OFF dell’Eredità delle donne 24/11/2023
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Il Museo archeologico nazionale di Firenze e l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, per il calendario OFF del Festival l’Eredità delle donne che abbraccia anche la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presenta venerdì 24 e sabato 25 novembre “Sguardi femminili sulle donne dell’antichità” 5 appuntamenti con incontri e visite tematiche condotte dalle curatrici del museo per una riflessione tutta al femminile sul ruolo della donna nella cultura etrusca e nell’antico Egitto e sulle sue influenze sulle attività cultuali, declinando il tema di questa edizione del festival dedicato alle “Madri della patria” e alle donne impegnate nei processi di pace, contro ogni violenza, a cominciare da quella di genere.
Venerdì 24 novembre alle 10:00 Barbara Arbeid presenta “Fuori dagli schemi: la vita delle donne in Etruria”. Secondo Aristotele, le donne etrusche banchettavano insieme ai mariti, sdraiate sotto la stessa coperta: un’abitudine scandalosa, che ad Atene sarebbe stata ammessa solo per le prostitute. Ma davvero le donne etrusche erano più libere di quelle greche e romane?
Alle 11:00 Claudia Noferi nella visita dedicata a “Larthia, Vanth e le altre tra mitologia e realtà” racconterà le divinità femminili etrusche attraversi reperti come l’urna di Chianciano, il sarcofago di Larthia Seianti e quello delle Amazzoni.
Alle 12:00 Anna Consonni illustrerà le imprese di una donna straordinaria “Quando il potere è donna: la regina Hatshepsut”. Alla morte del padre, il faraone Thutmosi I, la principessa Hatshepsut, sposa di Thutmosi II e successivamente tutrice del giovane Thutmosi III, riuscì a installarsi saldamente sul trono divino d’Egitto, regnando lei stessa come faraone.
Le visite guidate sono gratuite e comprese nel biglietto d’ingresso al museo.
Le iniziative proseguiranno nel pomeriggio alle ore 17 con la conferenza “All’ombra dei Direttori: professioniste al lavoro nel Museo archeologico di Firenze (1881-1941)” con ingresso libero dalle 16.30, fino ad esaurimento posti
La storia della formazione del Museo Archeologico Nazionale di Firenze è legata alle figure dei suoi primi direttori, che impressero le loro personalità nei progetti di allestimento, fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento: soprattutto Luigi Adriano Milani, che concepì il Museo Topografico dell’Etruria, e Antonio Minto, che ne ampliò il progetto. Se si scorrono i nomi degli impiegati in servizio, si scopre che non solo i direttori, ma anche gli ispettori, gli impiegati, i custodi, i giardinieri, tutto il personale era composto da uomini. Le donne sono quasi delle comparse, come Ersilia Caetani Lovatelli, che realizzò alcune fotografie per la guida del museo del 1898. È solo con la Prima guerra mondiale e la partenza per il fronte degli uomini abili alle armi che le donne iniziarono a entrare nei ranghi dell’amministrazione, dapprima con incarichi temporanei (“ispettrici avventizie”), che poi furono stabilizzati. È in quegli anni ad esempio che Tina Campanile, già allieva della Scuola Archeologica Italiana di Atene, ottenne un incarico per il riordino del Monetiere e per il trasferimento delle epigrafi dagli Uffizi. Così come negli anni Trenta, Anna Magi si occupò della schedatura delle ceramiche attiche a figure rosse: della sua attività conserviamo oggi centinaia di schede manoscritte contenute in un bellissimo schedario in legno, che mantiene anche traccia dei suoi soggiorni di studio a Oxford. Anche il mondo del restauro nel Museo Archeologico, che conoscerà momenti di grande splendore come il celeberrimo restauro dei Bronzi di Riace, è inizialmente in mano unicamente a figure maschili. Quasi un paradosso se osserviamo come adesso il settore sia a forte vocazione femminile. Una delle prime donne a operare sulle collezioni archeologiche fiorentine è Erminia Caudana, detta la “miracolosa” restauratrice dei papiri. Come noto il Museo archeologico di Firenze conserva un’importante collezione egizia costituita da circa 15.000 manufatti. Per il tramite di Antonio Minto e Carlo Anti nel 1935 fu incaricata proprio la Caudana, che aveva compiuto già importanti interventi sulle collezioni torinesi, di intervenire sui papiri del museo di Firenze, collaborazione che si protrasse fino al 1950. La conferenza intende dare voce al lavoro di tutte queste donne, troppo spesso dimenticato.
Sabato 25 novembre alle 11 la rassegna si conclude con la conferenza organizzata dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria “Donne e piante nella Preistoria: una storia nascosta”.
Donne e piante hanno giocato insieme un ruolo determinante nella più antica storia dell’umanità, ma sono state finora trascurate dalla ricerca. Trovare le loro tracce richiede un’indagine mirata: le piante sono altamente deperibili e le donne sono state oscurate dalla narrazione dell’uomo-cacciatore. Tutto quanto è di origine vegetale è destinato a scomparire molto rapidamente a causa dell’alta deperibilità, e la sua presenza negli scavi resta nascosta. Un po’ come la presenza delle donne. È possibile, anzi probabile che anche le donne abbiano cacciato e partecipato a battute di caccia che coinvolgevano tutta la comunità. Ma è forse più importante stabilire l’importanza della raccolta nell’economia delle società, rispetto alla caccia, tradizionalmente sopravvalutata. La raccolta di prodotti vegetali, frutta, semi, cariossidi, tuberi, foglie ecc. a scopo alimentare, medicinale, per costruzione, abbigliamento, suppellettili, costituiva certamente la base fondamentale della vita nella maggior parte delle popolazioni Preistoriche. Ed è probabile che la raccolta avvenisse principalmente ad opera delle donne. E tutto questo richiedeva delle conoscenze molto approfondite sul mondo vegetale.
Ingresso libero dalle 10.30, fino ad esaurimento posti. Informazioni info@iipp.it o tel. 0552340765.
L’Eredità delle Donne è un progetto di Elastica, con la direzione artistica di Serena Dandini, partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci. La manifestazione si avvale della co-promozione del Comune di Firenze, la collaborazione di ELLE e della partecipazione di Manifattura Tabacchi, sede principale del festival.
Firenze – Museo archeologico nazionale