“Il Giro della Toscana in 49 musei”. 24 – Cortona (AR) – Area archeologica del Sodo e Tomba di Camucia

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La nuova tappa del “Giro della Toscana in 49 musei” è dedicata all’Area archeologica del Sodo di Cortona e alla Tomba di Camucia, altri luoghi della cultura della Direzione regionale musei della Toscana gestiti in accordo con il Comune di Cortona.
In attesa della riapertura dell’Area archeologica possiamo ammirare il Tumulo di Camucia e i circoli funerari del Sodo nei video realizzati dal MAEC con la voce di Lucia Marrocchi e in compagnia di Ada Salvi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.
Buona visione. Seguiteci …
Il tumulo fu individuato nel 1840 dall’archeologo toscano Alessandro François, si trova nel centro di Camucia tra via Ipogeo e via Etruria, stretto tra le abitazioni (tanto che si stenta ad individuarlo).
Era posizionato lungo un’antica direttrice verso Cortona.
Risale all’VIII secolo avanti Cristo, ha una circonferenza di oltre 200 metri e utilizza in parte una collina naturale la cui roccia è stata tagliata per costruire il tamburo circolare.
La struttura aveva un massiccio tamburo, una copertura di forma emisferica, costituita da scaglie di pietra ricoperte da uno strato di argilla e terreno di riporto che la faceva assomigliare ad una collinetta.
Al suo interno sono state rinvenute due tombe a più camere.
La tomba A è costituita da un lungo corridoio che dà accesso a un vestibolo coperto da volte aggettanti. Ai lati del vestibolo si aprono due cellette singole mentre sul fronte si sviluppa il corpo centrale con due celle bipartite, tutte le celle sono coperte da pseudovolte aggettanti chiuse sulla sommità da lastroni orizzontali.
La tomba B fu rinvenuta nel 1964, grazie a uno scavo di Piera Bocci Pacini, è composta da un corridoio su cui si aprono le celle laterali, tre per parte, mentre la cella terminale diventa un prolungamento del corridoio stesso.
Le pietre utilizzate per le murature sono di piccolo e medio taglio, rivestite in alcuni punti da lastroni infilati nel terreno.
I materiali dei corredi che sono stati rinvenuti sono oggi esposti al MAEC.
Tra i reperti più significativi della tomba spicca un letto funebre, composto da tre blocchi di tufo giustapposti su zampe sagomate, la cui decorazione frontale, a bassorilievo, presenta una scena di compianto funebre.
Si susseguono, infatti, otto figure femminili inginocchiate: le due centrali si coprono il viso con le mani, quelle laterali si percuotono il petto.
Le figure sono stilisticamente affini a quelle dei cippi decorati a bassorilievo prodotti dalle botteghe di Chiusi nella seconda metà del VI secolo avanti Cristo. Il letto assume una particolare valenza, illustrando tra l’altro alcuni aspetti peculiari dei culti funebri in Etruria in questo periodo.
Una delle scoperte più sorprendenti negli ultimi anni a Cortona è stata effettuata nel 2005, in occasione dei lavori di controllo archeologico per lo spostamento dell’alveo del rio Loreto, che separava i due tumuli del Sodo I e del Sodo II e che è stato deviato per permettere la realizzazione del parco archeologico di Cortona.
Sono stati infatti individuati e scavati, tra il 2005 e il 2008, due circoli funerari che includevano nel proprio perimetro rispettivamente 15 e 6 tombe a cassetta in maggioranza intatte.
Il circolo II, in realtà il più antico dei due, venne impiantato verso la fine dell’VIII secolo e restò in uso per circa 150 anni, fino al secondo quarto del VI secolo a.C., mentre il secondo sembra leggermente più recente, e coesiste con il primo.
Le tombe erano del tipo a cassetta litica, costruite con 6 lastroni di arenaria, e contenevano sepolture a incinerazione entro vasi di forma biconica, spesso a loro volta protetti da un altro contenitore più grande.
I corredi erano, nelle tombe più antiche, composti da piccoli calici, brocche e altre forme utilizzate per il consumo del vino, realizzati di impasto coperto di un ingobbio bianco e decorato con motivi geometrici in rosso; le sepolture femminili sono spesso connotate da strumenti per la tessitura e la filatura, mentre quelle maschili da armi, in particolare coltelli e lance di ferro.
Con il trascorrere del tempo nei corredi funerari venne introdotto vasellame etrusco corinzio, in particolare piccoli porta-profumi, tra i quali si annoverano due eccezionali esemplari configurati a scimmiette e a figura umana ermafrodita.
L’analisi, seppur molto parziale, delle ceneri ha rivelato che in alcuni casi potevano essere seppelliti nello stesso cinerario più individui; inoltre la presenza, in molte cassette, di due o anche tre cinerari fa supporre che molte delle tombe contenessero interi gruppi familiari. In entrambi i circoli inoltre la tomba più antica, quella centrale, è occupata da un singolo individuo di sesso maschile, probabilmente il capostipite.
Nonostante i due circoli siano stati abbandonati quasi contemporaneamente verso il secondo quarto del VI secolo a.C., quando furono costruiti i due monumentali tumuli lì vicino, l’area continuò ad essere percepita come cimiteriale: in epoca romana addirittura vennero impiantate sui circoli almeno quattro tombe a fossa, con inumato, che si sovrapposero alle tombe etrusche più antiche senza distruggerle o danneggiarle, ma anzi in un caso ricollocando poco più là il corredo di coloro che evidentemente erano percepiti ancora come i propri antenati.
Area archeologica del Sodo e Tomba di Camucia
Loc. Sodo di Cortona – 52044 Cortona (AR)
info@cortonamaec.org
www.cortonamaec.org