Direzione regionale musei della Toscana

Pisa, Museo Nazionale di San Matteo – Iniziato il restauro del Trittico di Borgo di Taddeo di Bartolo


https://polomuseale.ambientinarratividigitali.it/wp-content/uploads/2a53eadc4287e9c498582c56aad479f4.jpg
Pisa_Museo di San Matteo_Taddeo di Bartolo_Trittico di Borgo_fine XIV secolo

Date di apertura

Inizio evento
Fine evento

Nel laboratorio di restauro del Museo Nazionale di San Matteo ha preso il via in questi giorni l’intervento conservativo sull’imponente Madonna con Bambino tra santi e angeli musicanti di Taddeo di Bartolo, dipinto a tempera e oro su tavola, eseguito tra il 1396 e il 1397, per la chiesa pisana di San Michele in Borgo, e per questo noto come Trittico di Borgo.

Il restauro è stato finanziato nell’ambito dell’accordo tra la Direzione regionale musei della Toscana e la Galleria Nazionale dell’Umbria, in occasione del prestito di altre opere del pittore dalla collezione del Museo di  San Matteo per la mostra monografica “Taddeo di Bartolo” a Perugia, conclusasi recentemente.
Il Trittico di Borgo a causa della sua eccessiva fragilità e della necessità di interventi conservativi è invece rimasto a Pisa  in attesa del ritorno delle altre opere dell’artista senese e del restauro che lo riporterà a nuovo splendore.

Gli interventi necessari al consolidamento materico del dipinto e al suo miglioramento estetico saranno eseguiti nel laboratorio del museo dalla restauratrice Elisa Todisco, con la direzione del funzionario restauratore della Direzione regionale Pierluigi Nieri. Si prevedono quindi una accurata spolveratura del fronte e del retro, la disinfestazione preventiva del legno dall’attacco di insetti xilofagi e il suo consolidamento, il ripristino dell’adesione degli strati pittorici distaccati, la pulitura della superficie e, infine, la revisione delle vecchie integrazioni pittoriche e della verniciatura finale protettiva.

Taddeo di Bartolo (Siena 1362 ca.–1422) fu una delle più significative personalità artistiche dell’epoca, in patria e non solo. Egli, infatti, trascorse buona parte della carriera come artista itinerante. Fu fin da giovane nel pisano e proseguì la carriera spostandosi tra Toscana, Liguria, Umbria e Lazio al servizio di prestigiosi committenti, per approdare alla fine degli anni novanta del Trecento di nuovo a Pisa e finalmente a Siena, dove si affermò all’inizio del Quattrocento come uno dei pittori più prolifici ed importanti.

La peculiarità del trittico di San Michele in Borgo è la precoce unificazione totale tra i tre scomparti, esaltata dal ruolo di cerniera degli angeli musicanti che fanno da raccordo tra le coppie dei santi, Caterina d’Alessandria e Michele arcangelo a sinistra, Pietro e Giuliano a destra, e la Madonna col Bambino al centro, anticipando la tipologia della pala quadra quattrocentesca. Tra i tre scomparti del trittico non dovevano essere previste, nella cornice oggi perduta, le colonnine o i pilastrini presenti nei polittici trecenteschi, ma a dividerli, dovevano esserci solo dei peducci sui quali si impostavano, in alto, gli archi gotici, senza una vera e propria partizione degli spazi.

Museo Nazionale di San Matteo  facebook_120x120px
Piazza San Matteo in Soarta, 1   56126 Pisa
Tel. +39 050 541865