“Ville e giardini incantati” in attesa del ritorno della musica nelle Ville medicee. “Isabella, la stella di casa Medici”
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La stella di casa Medici
Fu data in sposa giovanissima a Paolo Giordano Orsini duca di Bracciano e, narra una leggenda anti medicea, che fu uccisa dal marito in questa villa per vendicare il proprio onore macchiato dalla condotta della moglie: donna di facili costumi, dissoluta e amorale, dedita alle più turpi passioni … che in realtà erano ben altre!
Isabella amava la vita all’aria aperta, le battute di caccia, la sua famiglia e l’arte in tutte le sue forme, in particolare la musica che l’aiutò a colmare i vuoti dovuti alle lunghe assenze del marito.
La sua bellezza, la sua grazia e le sue doti di nobildonna ispirarono molti madrigalisti dell’epoca: “Di corona real degna e d’impero” cantava una canzone composta in suo onore dal madrigalista Stefano Rossetti.
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Nelle feste che teneva alla sua corte dilettava gli ospiti suonando il liuto e l’arpicordo, in ricordo di questa passione della duchessa nella sua camera è esposto un virginale ottavino del XVII secolo, uno strumento musicale molto apprezzato dalle giovani fanciulle dell’epoca per la dolcezza del suono.
Cantava madrigali che lei stessa componeva, come quello trascritto nel foglio di musica con cui è ritratta nel dipinto esposto nella sua sala: “Lieta vivo et contenta/ Dapoi che ‘l mio bel sole/ Mi mostra chiari raggi come suole. / Ma così mi tormenta/ S’io lo veggio sparire/ Più tosto vorrei sempre morire”.
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L’immagine di Isabella che la storia ci restituisce, è quella di una donna orgogliosa di essere tale, tanto da farsi custode e promotrice della dignità, della libertà intellettuale e dell’espressione artistica femminile. Protesse e incoraggiò la madrigalista Maddalena Casulana, prima donna nella storia ad aver pubblicato le proprie composizioni musicali dal titolo “Primo libro de’ madrigali a quattro voci”. La raccolta si apre con una dedica a Isabella che rivendica il ruolo delle donne in ambito professionale: “Io voglio mostrare al mondo il vano error degl’huomini, che de gli alti doni dell’intelletto tanto si credon patroni, che par loro ch’ alle Donne non possono medesimamente esser communi”.
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Isabella lottò tutta la vita contro una malattia che lentamente la condusse alla morte ma visse abbastanza da essere ricordata come la “stella di casa Medici”.
Qui è possibile fare un suggestivo tour virtuale della villa.