Sesto Fiorentino – Museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia
chiuso al pubblico
Il Museo di Doccia è chiuso al pubblico dal maggio 2014, a seguito del fallimento nel 2012 della precedente proprietà della Richard-Ginori 1735 s.p.a, che deteneva il 100% dell’edifico e della collezione museale. Nel 2012 il vincolo di notifica già esistente era stato ampliato ed istituito il vincolo pertinenziale, che lega la collezione all’edificio di Sesto Fiorentino. Nel 2013 la società Kering acquisisce il ramo produttivo d’azienda e il marchio Richard-Ginori, mentre il Museo resta nelle mani della curatela fallimentare. Dopo due gare d’asta andate deserte, il 30 marzo 2017, in occasione del G7 della Cultura di Firenze, il Ministro Dario Franceschini annuncia l’intenzione del MiBACT di acquistare il Museo. Tra novembre e dicembre 2017 l’edificio e le collezioni del Museo di Doccia sono ufficialmente acquistati dallo Stato e il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) stanzia 1,9 milioni per gli interventi più urgenti di ristrutturazione. Il MiBACT affiderà la gestione del Museo alla Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino costituita il 19 dicembre 2019
Il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo il 21 ottobre 2020 ha firmato il decreto di nomina degli organi della ‘Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia’, ente di diritto privato costituito il 19 dicembre 2019 che gestisce l’omonimo museo.
Il decreto attribuisce la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Presidente della Fondazione allo storico dell’arte Tomaso Montanari, mentre consiglieri di amministrazione sono il direttore regionale Musei Toscana del MiBACT, Stefano Casciu, Nicoletta Maraschio, Maurizio Toccafondi e Gianni Pozzi.
Il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuità storica del suo patrimonio, che racconta i segreti della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia.
Nel 1754 il fondatore della fabbrica Carlo Ginori crea una galleria appositamente affrescata all’interno della manifattura con lo scopo di esporre i modelli scultorei e i migliori saggi della produzione. Nel 1864 la raccolta storica – ormai estesa a numerose sale – viene aperta al pubblico. Nel 1896 Augusto Richard diviene nuovo proprietario della manifattura Ginori e nasce la Società Ceramica Richard-Ginori. Negli anni cinquanta del Novecento la proprietà decide di trasferire la produzione e il Museo dalla località di Doccia alla vicina piana di Sesto Fiorentino. Il nuovo complesso museale, progettato da Pier Niccolò Berardi e Fabio Rossi ed inaugurato nel 1965, rappresenta una rara testimonianza del razionalismo architettonico in Toscana.
La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia è notificata come complesso di eccezionale interesse storico artistico dal 1962. Comprende circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, un’importante raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dalXVIII al XX secolo, lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori, un archivio di documenti cartacei e disegni (300 dei quali appartenenti al fondo Gio Ponti), una biblioteca storica, una biblioteca moderna specialistica e una fototeca.
Rari manufatti del primo periodo, ma anche prodotti seriali di illustri nomi del design industriale italiano, oggetti di lusso e di uso quotidiano, sono allestiti in ordine cronologico e per sezioni tematiche che testimoniano l’evolversi degli stili artistici, del costume, della scienza, delle tecniche produttive e dell’imprenditoria dal Settecento ai giorni nostri.
Tra i capolavori del percorso espositivo: una rarissima raccolta di sculture in cera, calchi di opere dei maggiori maestri fiorentini del Settecento; la Venere de’ Medici, l’Arrotino e l’Amore e Psiche in porcellana bianca, repliche in scala al vero dei celebri marmi degli Uffizi; le eclettiche maioliche per le Esposizioni Universali; le ceramiche Art Déco di Gio Ponti, direttore artistico di Richard-Ginori dal 1923 al 1930, maestro nel valorizzare le più raffinate tecniche tradizionali in uso a Doccia con forme e decori autenticamente moderni.